Preghiera e UmiltàYahya °Alawi
“Che la Pace sia con te quando tu preghi e implori; che la Pace sia con te quando ti inchini e ti prosterni.” Saluto all’Imam Mahdi (aj)[1] nella zyarat Ahl Ya Sin Nel Nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso In un versetto del Sacro Corano Allah (SwT)[2] dice: “Cercate aiuto nella pazienza e nella preghiera, in verità essa è gravosa, ma non per gli umili” (Sura al-Baqara, 2:45). I commentatori del Sacro Corano affermano che in questo versetto la pazienza indica il digiuno, ma è tuttavia della sola preghiera giornaliera che viene detto che è “gravosa, ma non per gli umili”. La Preghiera giornaliera, prescritta cinque volte al giorno e non una volta all’anno, scandisce tutta l’esistenza dell’essere umano e la sottomissione a questo ritmo, per chiunque non sia umilmente sottomesso ad Allah (SwT), non può che essere difficile, ardua e dolorosa. La Preghiera giornaliera è proprio la caratteristica di colui che è sottomesso, e i Puri Imam dell’Ahl ul-Bayt (as)[3] ci dicono che questa caratteristica è il limite tra la fede e la miscredenza e che colui che la abbandona merita di essere detto miscredente. Interrogato sulla ragione di ciò e perché egli non disse lo stesso per dei fatti apparentemente più gravi, come l’adulterio, l’Imam As-Sadiq (as) rispose che qualsiasi peccato viene commesso per avere ceduto ad una passione e ad una tentazione, mentre l’abbandono della preghiera non è dovuto né ad una passione né ad una tentazione, ma solamente ad una irriverenza verso Allah (SwT) e a un disprezzo per le Sue prescrizioni. Per coloro che sono umili, invece, la Preghiera appare come un fiume che passa innanzi alla loro porta, e nel quale essi possono, cinque volte al giorno, disfarsi delle impurità che li sporcano.
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