LA PURITÀIntroduzione L’orante deve, nel corso della preghiera, essere in istato di purità; deve cioè eseguirla, conformemente a quanto gli è stato da Dio prescritto, compiendo prima l’abluzione [wudú], la lavanda [gusl] oppure il tayammum e avere il corpo e i vestiti non contaminati da impurità. Le impurità Tra le sostanze di natura impura si annoverano: a. l’urina e le feci dell’animale della cui carne è proibito cibarsi e il cui sangue sgorga allorché gli venga recisa una vena (come il gatto, la volpe, il coniglio eccetera eccetera). Allo stesso modo, se una gallina o un qualsiasi altro animale, mangiando delle impurità fa in modo che divenga illecito all’uomo cibarsi della sua carne, la sua urina e il suo sterco divengono impuri. b. La carogna dell’animale il cui sangue sgorga allorché gli venga recisa una vena, indipendentemente dal fatto che cibarsi della sua carne sia lecito o no; fanno però eccezione quelle parti che, come la lana, i peli e le unghie, non sono dotate di anima. c. Il sangue dell’animale il cui sangue sgorga allorché gli venga recisa una vena, indipendentemente dal fatto che cibarsi della sua carne sia lecito o no. d. Il cane e il maiale di cui tutte le parti, inclusi i peli della testa, sono impure. e. Il vino e tutto ciò che rende l’uomo ebbro e che sia, all’origine, liquido. f. La birra.
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